La nostra

L'Azienda ed il Vignaiolo

 

 

Il nome Camerlengo si ispira al Cardinale che con il consenso e la gratitudine del Papa, donò a Rapolla molta terra da coltivare, al tempo di Federico II.

La cantina suggestiva ed antica,trae origine dal tufo ed è sita nel parco delle Cantine di Rapolla, piccolo comune posto alle pendici del Vulture, vulcano sopito che ha arricchito il terreno circostante di preziosi elementi per al coltivazione della vite.

L’anima dell’azienda è l’architetto Antonio Cascarano, istrionico e sapiente produttore che ha inteso far rivivere l’azienda del nonno Giovanni Falaguerra, noto produttore di vino ed olio fino agli anni sessanta.

Antonio ha recuperato parte dei vecchi vigneti da cui sono nati: due tipologie di Aglianico del Vulture “CAMERLENGO” ed “ANTELIO”, un Bianco “ACCAMILLA” con il 60% di Malvasia 20% Santa Sofia e 20% Cinguli ed un Rosè di Aglianico “JUIELL” ottenuto con pressatura soffice al torchio di uve Aglianico al 100%.

In ogni vino, l’Aglianico esprime le proprie peculiarità naturalmente, seguendo i naturali ritmi della natura e le trasformazioni date dalla giusta attesa.

Il nome di questo splendido vino si ispira agli eventi successivi a Federico II nel 1250 quando Guelfi e Ghibellini si contrastavano ferocemente per difendere gli uni il Papa e gli altri gli Svevi.

In quegli anni Manfredi, figlio di Federico, sostenuto da fedelissimi, si recò nelle varie città della Lucania che nell’incertezza politica si erano dichiarate fedeli al Papa.

Al suo passaggio Manfredi riotteneva consensi e appoggi, ma nella città di Rapolla le cose andarono diversamente.

Rapolla era fedele al Papa e, fiduciosa nel suo appoggio e protezione, resistette strenuamente all’assedio armato di Manfredi.

Fu così che il Papa, tramite il Cardinale Camerlengo, in segno di riconoscimento per tanta fedeltà, donò a Rapolla terra da coltivare.

La storia del nostro

Nome

Naturalmente Naturale

Aglianico del Vulture

L’aglianico è uno dei nostri migliori vitigni autoctoni, alla pari di nebbiolo e sangiovese, e i tanti grandi vini come Taurasi e Aglianico del Vulture sono lì a dimostrarlo. Si tratta del vitigno a bacca nera più diffuso in Italia meridionale e che nel Vulture, un vulcano spento in provincia di Potenza, raggiunge struttura e complessità straordinarie. Un vino già famoso nell’antica Roma e nei secoli a seguire, già cantato e apprezzato da poeti antichi quali Orazio e Marziale. Si può ben dire che l’Aglianico del Vulture rappresenta la carta vincente dell’enologia lucana, un grimaldello per forzare le porte dei mercati italiani e del mondo intero che hanno guardato fino ad oggi soprattutto a produzioni vinicole più famose. Un vino eccellente, con un grande passato e un futuro ancora più grande.

Il lavoro in vigna consiste nella concimazione con prodotti organici e trattamenti con uso di piccole dosi di zolfo e rame quando necessita              

 

 

In cantina fermentazioni in tini di castagno senza uso di lieviti e né controllo delle temperature aggiunta di pochi grammi di metabisolfito di potassio  se necessita .Per l’affinamento usiamo grosse Botti di castagno per ANTELIO e TONNEAUX di Rovere Francese per ACCAMILLA e per il CAMERLENGO Castagno grande e passaggio nei vecchi Tonneaux  del bianco ,per  l’ultimo nato solo 400 bottiglie JUIELL rosè di aglianico pressatura al torchio e fermentazione in vecchie barili di rovere usati travaso e bottiglia.

Lavori in

Cantina

Azienda Agricola Camerlengo di Antonio Cascarano

Linea del Tempo

Location

Recupero dei vecchi vigneti ed impianto dei nuovi con le marze dei vecchi vigneti del nonno Giovanni dal 1998. Nel 2010 restauro della vecchia cantina del nonno

Anno di fondazione 2001

Location

Camerlengo 2013

Location

Antelio 2016

Location

Accamilla 2016

Location

Juiell 2016